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WORLD IN PROGRESS
Circolarità

“Buttare via” è sempre stato contrario alla nostra filosofia

La pratica del riciclo fa da sempre parte della cultura del Gruppo Calzedonia. Buttare via cose è sempre stato contrario alla nostra filosofia e sprecare è contrario alla nostra educazione, oltre che al miglioramento dei risultati aziendali.

Per questi motivi, da sempre, cerchiamo di favorire il riciclo e il risparmio nell'uso delle risorse.

In altre sezioni abbiamo accennato alle pratiche di riciclo degli imballaggi, dei materiali di risulta dalle lavorazioni industriali e della raccolta differenziata effettuata in tutte le sedi della nostra attività.

Riciclare conviene, sempre

2011Incoraggiamento al riciclo
2 MLNDi Kg di abiti da riciclare

Anche nei negozi e con riferimento ai prodotti, dal 2011 abbiamo introdotto un incoraggiamento al riciclo, in collaborazione con diversi partner. Il destino dei capi raccolti varia in base ai nostri collaboratori. I capi di qualità migliore vengono donati in beneficienza o rivenduti ed il ricavato è poi devoluto ad associazioni per progetti di sviluppo. I capi di qualità più scarsa vengono invece lavorati e riciclati.  

Nei negozi Intimissimi, ad esempio, nei periodi da febbraio a fine giugno e da settembre a dicembre viene proposta una campagna riciclo ("Riciclare conviene") che prevede la consegna in negozio di capi d'abbigliamento usati di qualsiasi marca (maglieria, pigiameria, slipperia e reggiseni), destinati al riciclo. In cambio viene riconosciuto, per ogni capo usato consegnato, un importo spendibile per acquisti nel negozio. Anche altri brand del Gruppo, Falconeri ad esempio, hanno lanciato iniziative per il riciclo di indumenti usati. A partire dall’autunno del 2021 la campagna di raccolta capi è stata estesa anche al brand Tezenis. 

Nonostante le molteplici difficoltà di avanzamento del progetto, il gruppo ha deciso di continuare ​ad investire energia e tempo nell’attività di raccolta dei capi​ nei propri negozi. A fine 2022, dall’inizio del progetto ​sono stati 8,7 milioni I capi raccolti nei nostri punti vendita e riciclati.​

I capi raccolti vengono venduti per finanziare attività di sviluppo di comunità tramite apposite ONG, oppure riciclate per la creazione di nuovi filati e tessuti seguendo queste modalità e quantità.

 

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Inoltre, nel Novembre del 2021 Atelier Emé ha collaborato con Mending for Good, società di consulenza specializzata in soluzioni di upcycling design-driven per la creazione della collezione “Re-Love”. Gli abiti sono stati decostruiti e ricostruiti all’interno dei laboratori della maison, mentre a Mending for Good è stata affidata la decorazione attraverso tecniche di pittura su tessuto, ricamo e decorazioni a mano. Gli abiti della collezione Re-love sono anche frutto di un percorso formativo che ha interessato due cooperative sociali del network Mending for Good: i laboratori artigianali di San Patrignano e Manusa che rispettivamente già utilizzano la pittura su tessuto e il ricamo a mano. Le cooperative hanno beneficiato di workshop tenuti dagli stessi artigiani coinvolti nel progetto per approfondire conoscenza tecniche particolari.

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Un altro esempio è costituito dalla partecipazione al Progetto Quid (www.progettoquid.it), al cui sviluppo ha contribuito la Fondazione San Zeno. Progetto Quid impiega persone con un passato difficile o in situazione di fragilità, a cui consente il reinserimento nel mondo del lavoro.

Alcuni materiali di ottima qualità ma in quantità limitate, rimasti nei magazzini dopo la produzione, vengono donati a Quid che li utilizza per realizzare collezioni moda prodotte e vendute nei negozi del marchio.

Il Gruppo Calzedonia sta investendo in innovazione e ricerca con l'obiettivo  finale di raggiungere la completa circolarità nella produzione dei propri capi. In particolare l'azienda si sta attualmente concentrando sul riciclo dei collant, cercando di trovare una soluzione efficace per il recupero e il riutilizzo dei materiali di cui sono composti. I filati che compongono questi capi sono infatti generati da due fibre: la principale è la poliammide che può essere riciclata senza perdita di qualità meccanica. Tuttavia, l'elastomero, l'altra fibra presente all'interno del filato, rappresenta ad oggi un problema per il riciclo meccanico, in quanto rimane agganciato alle fibre di poliammide impedendone il riutilizzo.

Per vincere questa sfida, il Gruppo Calzedonia sta investendo nella ricerca di modalità innovative di separazione chimica dei due materiali, arrivando a consolidare un processo che permetta di riciclare in primis la poliammide, che viene nuovamente filata ed utilizzata nella creazione di nuovi collant e che permetta però anche di valorizzando al meglio l'elastomero, che potrebbe essere utilizzato sia per la produzione di nuovi fili, che per diverse applicazioni industriali.

Per realizzare la visione a lungo termine di rendere completamente circolare la produzione di collant, il controllo verticale della filiera esercitato dall'azienda rappresenta un fattore determinante. Integrando le fabbriche nella fase finale del ciclo di vita del prodotto se i collant venduti nei negozi saranno riportati indietro per il riciclo sarà possibile creare un ciclo virtuoso. Questi  capi saranno infatti riciclati nelle fabbriche del gruppo e il materiale ricavato sarà poi utilizzato per produrre nuovi collant, garantendo la sostenibilità del processo produttivo. In questo modo, si potrà evitare la produzione di oltre 1000 tonnellate di rifiuti all'anno, contribuendo a promuovere pratiche di produzione e consumo sostenibili.

Con il lavoro che stiamo facendo nel recupero e utilizzo dei collant andremo a semplificarne il riciclo post consumer. Questo progetto riguarda circa il 70% in peso della collezione Calzedonia Collant venduta nel mondo.

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